Argonauta (Argonauta argo)
Regno: | ANIMALE |
Tipo o Divisione: | MOLLUSCHI |
Classe: | CEFALOPODI |
Ordine: | OTTOPODI |
Famiglia: | ARGONAUTIDI |
Genere: | Argonauta |
Specie: | argo |
Nome volgare: | argonauta |
Autore delle foto: | da internet e Giorgio Vegliò |
Luogo d’immersione: | Isola d’Elba: spiaggia Pareti |
Profondità: | superficie |
DESCRIZIONE
Il cefalopode Argonauta argo è un parente stretto del polpo (ordine ottopodi) dalle caratteristiche inconsuete: la femmina (nella foto) può raggiungere i 20 cm di lunghezza, mentre il maschio non supera i 10 mm. Inoltre, la femmina produce e vive in una conchiglia dalle pareti sottili, detta conchiglia nidimentale, in cui depone le uova già fecondate che, così protette, fluttuano nell’acqua fino alla schiusa. Depone uova, lunghe 3-4 mm. di diametro, che vengono ammassate in grappoli composti da circa 500 uova.
L’animale con le braccia e con il corpo a forma di sacco non riesce ad entrare del tutto nella conchiglia, un po’ come i paguri che occupano le conchiglie dei Gasteropodi.
Questa conchiglia non è secreta dal mantello come negli altri molluschi, quindi, non è una vera e propria conchiglia. Raramente le femmine abbandonano la “conchiglia”, che funge da organo idrostatico e che può galleggiare grazie all’aria contenuta nel vertice. Le femmine presentano una colorazione argentea lucente o verde violetto iridescente; i maschi, invece, hanno una colorazione azzurrognola lucente con macchie gialle, rosse, brune e nere.
Gli argonauta avanzano come gli altri Cefalopodi adoperando i getti d’acqua che fuoriescono dall’imbuto per muoversi all’indietro nell’acqua e per manovrare. Per la respirazione l’acqua viene inspirata tramite una valvola situata dietro ciascun occhio, passa nella cavità del mantello dove si trovano le branchie ed esce attraverso l’imbuto (o sifone). Si muovono in gruppo o soli, vivono in ambiente pelagico e si cibano principalmente di piccoli pesci e di plancton, ma anche di crostacei e piccoli molluschi.
Talvolta gli argonauta sono stati visti seguire le meduse, ma non risulta chiaro il motivo per cui lo facciano (anche il giorno degli avvistamenti a Pareti, in prossimità della riva erano presenti molte meduse).
I principali predatori di questi molluschi sono piccoli Cetacei (delfini, tursiopi, focene, etc.) ed i grossi pesci spada, negli stomaci dei quali sono stati rinvenuti spesso numerosi rostri di argonauta. La bellezza della “conchiglia” ha reso l’argonauta appetibile ai collezionisti e ai negozianti di souvenirs marini; questo tipo di sfruttamento, a lungo andare, potrebbe minacciare la sopravvivenza di questi animali.
E’ l’unica specie di Nautiloidi presente nel Mar Mediterraneo, rappresenta una forma nectonica d’alto mare ed è considerata rara. Si riproduce (nell’emisfero boreale) da maggio ad ottobre. Nel 1758 il naturalista svedese Carlo Linneo, a questo particolare cefalopode, diede il nome di Argonauta, che nella mitologia greca era attribuito ai 50 eroi guidati da Giasone sulla nave Argo alla ricerca del “Vello d’Oro”, come ringraziamento per la grande conoscenza che gli antichi Greci avevano di questo animale.
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